Opera acquisita nel 1973 a seguito del Premio Acquisto dell’11a edizione Premio di Pittura “Castello di Serravalle”.
Walter Gasperoni, artista e storico operatore culturale, fino agli anni Novanta, della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea è uno dei più rilevanti artisti contemporanei sammarinesi, autore che ha dedicato la propria ricerca alle molteplici forme espressive della pittura e in particolare del disegno, linguaggio distintivo di gran parte delle sua produzione artistica.
L’opera in oggetto è del 1973 e viene acquisita come Premio dell’11° edizione Premio di Pittura “Castello di Serravalle”. Sono queste le prime esperienze dell’artista, in cui inizia a confrontarsi con i linguaggi della tradizione, allo stesso tempo consapevole e attento alle trasformazioni culturali degli anni Settanta. Da questo punto di partenza Walter Gasperoni elabora uno specifico immaginario contemporaneamente astratto e fiabesco, caratterizzato da tratti autobiografici.
Nel 1982 Achille Bonito Oliva scrive sul catalogo di presentazione della partecipazione nazionale di San Marino alla Biennale d’Arte di Venezia: “Walter Gasperoni continua il suo racconto figurativo di un universo fabulatorio fatto di epifanie, di squarci e colori quasi disegnati. La superficie del quadro è quasi un campo di forze, un sistema bidimensionale di relazioni mobili che accenna più che descrivere, evoca più che narrare precisamente. Una favola attraversata da un incessante erotismo, da una pulsione espositiva che rovescia all’esterno la propria tensione interna. Il frammento denuncia pudore e reticenza desiderio di esibire e contemporaneamente di deviare il proprio senso.” → 1
→ 1 Marina Busignani Reffi, Walter Gasperoni, Gilberto Giovagnoli, Biennale Internazionale d’Arte di Venezia 1982, Gairdini, Padiglione di San Marino, a cura di Achille Bonito Oliva, 1982.